La determinazione del prezzo del gas dipenderà invece dalla media dei prezzi del mercato all’ingrosso italiano Psv, ovvero l’hub italiano.
L’Arera, l’autorità di regolazione per energia reti e ambiente, ha introdotto un nuovo metodo per calcolare il costo del gas utilizzato dai clienti domestici ancora in tutela. Il metodo verrà applicato ufficialmente a partire dalla fine di quest’estate, in ottobre 2022.
Lo scopo dell’intervento è quello di rendere più sicure le forniture ai consumatori. L’intervento in questione diventerà effettivo a partire dal primo ottobre 2022. Attualmente, il prezzo della bolletta del gas è stabilito attraverso quattro voci. Nella fattispecie sono: la spesa per la materia prima, la spesa per il trasporto e la gestione del contatore, la spesa per gli oneri di sistema e le imposte.
La frequenza di aggiornamento diventerà mensile
Arera ha deciso di non usare più come riferimento le quotazioni a termine del mercato all’ingrosso, ma invece la media dei prezzi effettivi del mercato all’ingrosso “Psv” italiano. In questo modo aumenterà la frequenza di aggiornamento del prezzo, diventando mensile e non più trimestrale.
Con l’introduzione di questa novità, il riferimento per la determinazione del prezzo non sarà più il “Ttf” (title transfer facility), ovvero il mercato di riferimento di Amsterdam, che ha determinato il cambiamento dei prezzi con la guerra in Ucraina.
La determinazione del prezzo dipenderà invece dalla media dei prezzi del mercato all’ingrosso italiano Psv, ovvero l’hub italiano. Secondo il presidente di Arera, questa novità “permetterà di non trasferire al consumatore i costi di copertura del rischio. Ma di trasferirgli invece, immediatamente, i vantaggi derivanti da eventuali decisioni, come il tetto al prezzo del gas, che si dovessero assumere a livello europeo”.
Marco Vignola, responsabile del settore energia di Unc ha dichiarato: “Accolte le richieste che facevamo da mesi all’authority. Ora però anche il governo Draghi deve fare la sua parte. E intervenire immediatamente per rinviare la scadenza del mercato tutelato del gas prevista per il primo gennaio 2023. Come chiede oggi Arera e ha già chiesto da mesi”.
Codacons: “Siamo decisamente contrari”
Non è del medesimo avviso il Codacons: “Siamo decisamente contrari alla decisione di Arera di aggiornare mensilmente le tariffe del gas. Una scelta che non mette al riparo gli utenti dalle forti fluttuazioni delle quotazioni energetiche”.
Ma non è l’unico: anche Assoutenti la pensa allo stesso modo. “La validità della misura varata oggi da Arera dovrà essere verificata sul campo, per capire se determinerà benefici o, come molti temono, svantaggi per le famiglie. Ciò che è certo e molto grave è che Arera abbia provveduto a decidere un cambiamento così importante senza avvisare preventivamente le associazioni dei consumatori. E senza un confronto con chi rappresenta coloro che pagano le bollette”.
L’Arera ha spiegato che “le misure adottate, pur non potendo agire strutturalmente sugli eccezionali livelli dei prezzi di mercato, mirano a rendere più sicure le forniture ai consumatori“. E continua: “Naturalmente a questi interventi è necessario affiancare iniziative nazionali e internazionali per ripristinare l’equilibrio tra domanda e offerta, come la riduzione della prima su base volontaria e l’identificazione di meccanismi per la gestione di interventi in caso di emergenza”.